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I 5 errori che i brand fanno su Amazon (e che nessuno ammette)

Paola Marzario

Essere su Amazon non è una strategia. È solo l’inizio.

Nel 2025, Amazon è un ecosistema complesso che premia chi conosce le regole, padroneggia i dati e agisce in modo proattivo.

In questo articolo, analizziamo i 5 errori più comuni (e pericolosi) che i brand commettono su Amazon – e come evitarli, con l’aiuto di dati reali e casi studio.


1. Pensare che basti esserci

Amazon non è una vetrina. È un campo da battaglia.

Un noto brand food italiano nel 2023 era presente su Amazon con 60 ASIN… ma senza strategia. Il risultato?

  • CTR medio sotto l’1,2%
  • Fatturato stagnante a 8.000€/mese nonostante 15.000 visualizzazioni

Dopo un intervento strategico di Brandon Group (ottimizzazione SEO, A+, immagini e launch ADV), il brand ha:

  • triplicato le vendite in 90 giorni
  • superato il 3,4% di CTR medio
  • ottenuto 20.000€ di fatturato mensile stabile

Essere presenti non basta. Serve una presenza performante.


2. Lasciare tutto al distributore

Un’azienda fashion B2B ci ha contattato dopo aver trovato più di 12 schede duplicate dello stesso prodotto pubblicate da reseller non autorizzati, con immagini sgranate e descrizioni errate.

Abbiamo aiutato il brand a:

  • recuperare il controllo del catalogo (Amazon Brand Registry + ticketing massivo)
  • consolidare 48 ASIN in 10 varianti ben strutturate
  • allineare i prezzi al retail policy

Risultato?

+78% di conversion rate e +64% di recensioni positive nel giro di 60 giorni.


3. Sottovalutare le recensioni

Una sola stella in meno può significare fino al -30% di conversioni.

Un brand di dermocosmesi vendeva un best seller a 4,0 stelle su 5. Dopo l’attivazione del programma Amazon Vine e una strategia di follow-up automatizzato post-acquisto:

  • ha raggiunto 4,6 stelle in 2 mesi
  • ha aumentato il conversion rate del 29%
  • ha ridotto del 43% i commenti negativi grazie a risposte rapide e personalizzate

Le recensioni sono il nuovo customer service.


4. Usare ADV senza strategia

“Facciamo qualche sponsorizzata…”

È il mantra che porta alla dispersione di budget.

Un brand automotive investiva 3.000€/mese in Sponsored Products senza KPI chiari. ROAS medio: 1,4. Dopo un audit e nuova strategia con Brandon Group:

  • ha eliminato il 62% delle keyword inefficienti
  • ha reinvestito il budget su ASIN ad alta marginalità
  • ha portato il ROAS a 3,9 in 45 giorni

Ogni click deve avere uno scopo. O è solo rumore.


5. Non conoscere le regole del gioco

FBA, A+, Buy Box, Brand Store, Vine, Prime Exclusive – sono strumenti di vendita, non buzzword.

Un brand di petcare europeo si affidava a un rivenditore generico e non conosceva le logiche di Buy Box. Risultato?

  • ASIN duplicati
  • margini ridotti
  • contenuti non controllati

Dopo aver migrato il modello a 3P (Seller Central + FBA gestito da Brandon Group):

  • ha aumentato del 40% il margine netto
  • ha ottenuto il controllo completo su contenuti e promozioni
  • ha scalato al 1° posto nella categoria “Cura animali” in 6 mesi

Conclusioni: questi errori stanno costando caro ai brand

Ogni errore su Amazon ha un costo diretto.

Non solo in vendite perse, ma in reputazione, brand equity e perdita di controllo.

Brandon Group lavora ogni giorno con oltre 80 brand europei per strutturare, gestire e far crescere la loro presenza su Amazon, TikTok Shop, Zalando, Temu e altri marketplace strategici.

Stai commettendo uno di questi errori?

Contattaci per una business review gratuita, oppure scarica la nostra guida “Amazon senza errori”.