Forse non sei cambiato tu… è cambiato l’algoritmo.
Benvenuto nel magico mondo di Zalando, dove ogni brand sogna visibilità e gloria fashion, ma finisce troppo spesso a chiedersi:
“Perché i miei prodotti non si vedono più?”
Hai fatto tutto bene. Le foto sono perfette, le taglie disponibili, il prezzo è competitivo. Eppure… puff! Vendite in caduta libera.
Non sei pazzo: è successo qualcosa.
Ed è (quasi sempre) colpa dell’algoritmo.
Zalando: il marketplace più amato dalle fashion victim… e temuto dai seller
Zalando non è un e-commerce qualunque. È una passerella algoritmica dove ogni SKU viene giudicato, valutato e – nel caso – punito.
Non basta caricare un bel prodotto. Bisogna piacere all’algoritmo.
E come ogni amore difficile, ci sono regole non scritte, umori imprevedibili e penalizzazioni silenziose.
Ecco cosa devi sapere per sopravvivere. O meglio: per tornare a vendere.
1. La promo è la nuova SEO
Sogni il top ranking nelle ricerche?
Scordati la scheda perfetta o le keyword miracolose.
Su Zalando vince chi sconta.
Sì, proprio così: la visibilità va di pari passo con la generosità.
Quando entri in promozione, l’algoritmo ti guarda con occhi diversi:
“Ah, vuoi vendere davvero? Allora ok, ti metto tra i primi.”
Se invece mantieni il prezzo pieno… potresti finire in pagina 17.
E diciamocelo: nessuno guarda la pagina 17.
2. La logistica è il nuovo marketing
Lo stock è fuori dal magazzino Zalando (ZFS)?
Male.
Spedisci in ritardo?
Peggio.
Il tuo tasso di reso è sopra la media?
Addio ranking.
Zalando è maniacale sui tempi, le performance e la customer experience.
La logistica non è solo operativa, è strategica.
E ogni deviazione è un punto in meno nella classifica invisibile dell’algoritmo.
3. Il catalogo è una giungla. Solo gli SKU forti sopravvivono
Hai 300 referenze? Bravo. Ma se solo 5 vendono, l’algoritmo le premia e ignora tutte le altre.
Zalando ragiona così:
“Mi dai un prodotto che vende? Lo metto in vetrina. Il resto… non mi interessa.”
Meglio avere un catalogo snello, curato, e testato, che uno vasto e dispersivo.
Anche perché gli SKU dormienti appesantiscono la performance generale del brand.
4. Il ranking è una giostra (ma senza cinture di sicurezza)
Un giorno sei visibile, quello dopo scompari.
Perché?
Magari un competitor ha fatto una promo.
Magari il tuo prezzo è stato battuto.
Magari l’algoritmo ha deciso che non sei più “interessante”.
Non c’è un warning, non c’è un alert. Solo una lenta e silenziosa discesa nelle vendite.
E se aspetti troppo, rientrare nel giro buono è durissimo.
Cosa facciamo in Brandon (per non impazzire e far vendere i nostri clienti)
Dopo anni di esperienza sul campo, abbiamo capito come giocare al gioco di Zalando. Ecco il nostro metodo:
- Promo chirurgiche: sconti studiati per impattare sul ranking senza svendere il brand.
- Pianificazione del catalogo: inseriamo solo SKU ad alta potenzialità.
- Logistica a prova di algoritmo: ZFS, zero ritardi, zero scuse.
- Analisi settimanali: perché se aspetti il report mensile… sei già fuori dai radar.
- Occhio ai concorrenti: monitoriamo i loro movimenti come un investigatore privato in saldo.
In sintesi (per chi sta leggendo di corsa, magari dal backoffice di Zalando)
- Il tuo problema non sei tu. È l’algoritmo.
- Su Zalando la promo è SEO, la logistica è branding, e la scheda prodotto è solo il punto di partenza.
- Serve una strategia pensata, flessibile e costantemente aggiornata.
Sei pronto a piacere di nuovo all’algoritmo?
Se il tuo brand ha bisogno di tornare in prima pagina su Zalando (senza diventare un meme interno al team marketing), contattaci.
Brandon Group è il partner che parla fluentemente il linguaggio dell’algoritmo. Anche quando è lunatico.