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Vendere online: ecco i migliori siti per iniziare subito


Partiamo da una certezza, o meglio, da una tautologia: oggi non avere una presenza digitale equivale a non esistere. L’ebbrezza di fare acquisti comodamente seduti sul proprio divano è diventata una pratica diffusa in modo transgenerazionale e mancare questa sfida significa perdere un’enorme opportunità per il tuo business.

Ogni anno il canale di vendita online guadagna sempre più punti rispetto alle modalità di consumo tradizionali fino ad assumere un ruolo decisivo nella nostra realtà. Si tratta di un mercato dall’enorme potenziale per qualsiasi tipo di settore e affacciarsi in questo mondo è meno complesso di ciò che pensi. 

La vendita online è ormai una pratica diffusa e alla portata di tutti, non solo delle aziende con partita IVA. Grazie ai numerosi siti e marketplace disponibili, è possibile commercializzare i propri prodotti in modo semplice e conveniente anche tra privati. In molti casi, a costi contenuti o addirittura assenti. Per compiere il “grande passo verso la digitalizzazione”, tuttavia, devi effettuare una scelta ponderata per selezionare con efficacia uno o più marketplace di riferimento.

In questo articolo, ti daremo delle dritte chiave ed esamineremo i migliori siti per vendere online che possono aiutarti ad aumentare esponenzialmente le tue vendite. Sei pronto ad abbracciare questa chance e fare uno shift culturale verso il digitale?

Le piattaforme non sono tutte uguali

Partiamo subito col dire che i siti per la vendita online, pur avendo alla base un meccanismo di funzionamento piuttosto simile, non sono tutti uguali! 

I marketplace sono spazi virtuali messi a disposizione da una società fornitrice per creare un bridge tra venditore ed acquirente. In pratica, sono degli intermediari che permettono di intercettare la domanda latente di un potenziale compratore e indirizzarli verso l’offerta dei venditori possibili. Possiamo effettuare una sistematizzazione in base a tre topic principali.

  1. Categorie di prodotti commercializzati


Definiamo i marketplace orizzontali quando trattano più tipologie di prodotto, ad esempio come fanno i colossi quali Amazon ed eBay. Di contro, vengono identificate come marketplace verticali tutte le piattaforme che trattano una specifica tipologia merceologica, come Leroy Merlin;

  1. Tipo di target a cui si rivolgono


In questo caso distinguiamo le piattaforme in: 

  • B2B (Business-to-business): sono dedicate ad aziende quali brand, produttori, fornitori e grossisti per vendere beni di altre aziende;
  • B2C (Business-to-Consumer): dove le aziende vendono direttamente ai clienti o agli utenti finali (i.e. Amazon);
  • C2C (Consumer-to-Consumer): che consentono scambi tra privati (i.e. eBay);
  1. Tipologia di offerta


Si parla di marketplace di prodotto quando abbiamo un bene fisico da poter commercializzare (come nel caso di Zalando) oppure marketplace di servizio, quando ci riferiamo a realtà in stile Airbnb.


Si stima che in Italia il 45% delle attività e-commerce venda anche sui marketplace, molte addirittura su due o più piattaforme in contemporanea.

Quali sono i migliori siti per il tuo business?


Ci sono due importantissime variabili da tenere in considerazione prima di effettuare una scelta. Dovrai tenere conto innanzitutto del tuo prodotto, andando a circoscrivere un preciso mercato merceologico. L’approccio corretto è agire in ottica customer-first per capire quale touchpoint potrebbe essere quello giusto per incontrare il tuo acquirente. Non esistono prodotti o servizi, quindi, adattabili a tutti gli spazi possibili.

La seconda è l’affidabilità dei siti in oggetto, andando a valutare con occhio critico i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna possibilità, ponendoti delle domande specifiche, ad esempio: come sarà gestito l’inventario? I campi descrittivi delle schede prodotto mi consentono di presentarlo al meglio? Esiste un customer service a cui i miei clienti possono rivolgersi?

Di seguito, troverai la nostra personale “top 3” dei siti dedicati alla vendita online, sulla base del bacino di utenza che hanno a disposizione e alle modalità di vendita che propongono.

Best choice: Amazon

Nel cassettino della memoria di ognuno di noi esiste un piccolo spazio che va sotto la voce “Amazon”. L’impero nato nel garage di Jeff Bezos nel 1995 è più grande di quello romano, essendo il marketplace generalista meglio conosciuto al mondo. Stando alle ultime statistiche è la piattaforma prediletta del 94% degli italiani: è presente in più di 180 nazioni e può vantare una portata pari a circa 300 milioni di utenti attivi.

Per cominciare a vendere su Amazon esistono due piattaforme specifiche che ti consentono di intraprendere questo viaggio:

  • Amazon Vendor Central: è un modello B2B2C dove il venditore diventa un partner commerciale Amazon (attraverso un’interfaccia basata su invito), a cui vende i suoi prodotti ad un prezzo wholesale o all’ingrosso, senza avere il controllo sul prezzo finale, sulle tempistiche di spedizione, servizio clienti e recensioni. Amazon, a sua volta, si occupa della vendita al dettaglio agli utenti della piattaforma. Dopo il settaggio dell’account, il venditore potrà inserire i suoi prodotti nel catalogo Amazon. Compariranno, quindi, sul Marketplace e saranno disponibili per l’acquisto da parte degli utenti.
  • Amazon Seller Central: è un modello B2C con cui il Venditore ha il controllo diretto su vendite e inventario e i prodotti possono essere acquistati dai clienti attraverso la piattaforma di Amazon. Il venditore, in questa tipologia di accordo, resta indipendente e non diviene fornitore. 

Anche se l’indipendenza del Seller potrebbe sembrare una soluzione premiante, la modalità Vendor offre alcuni vantaggi tra cui la semplificazione della gestione operativa. Tra gli svantaggi troviamo un minore controllo sulle proprie vendite e i rischi della concorrenza

Non esiste una scelta migliore o peggiore a priori tra le due possibilità né si esclude l’opzione di utilizzarle entrambe in contemporanea. Un sussidio per comprendere meglio la  tipologia che può fare al caso tuo è valutare parametri quali: potenzialità del prodotto, le proprie possibilità logistiche, la volontà di stabilire in autonomia il prezzo finale e le capacità di azione sul Servizio Clienti, ma anche le difficoltà burocratiche che potrebbero insorgere nel rapporto con Amazon. Se sei nuovo in questo mondo l’ideale è farsi aiutare da un’agenzia esperta nella gestione di Amazon e dei Marketplaces per ottimizzare le tue possibilità di vendita ed espandere il tuo business online.

Ebay: popolarissimo per le aste

In origine si chiamava AuctionWeb e vide gli albori nel 1995. L’idea di Pierre Omidyar, il suo fondatore, era quello di creare un luogo in cui le persone potessero vendere i loro oggetti usati e da collezione secondo il meccanismo dell’asta. 

La formula odierna include anche opzioni di acquisto immediato al pari di Amazon. Sono state aggiunte ulteriori categorie per creare un perfetto match con le esigenze del pubblico che sono cambiate negli anni. Si è pensato, inoltre, di realizzare un mirato programma per tutelare acquirenti e venditori, garantendogli di effettuare transazioni in tutta sicurezza.

Il sito, attualmente, conta ben 170 milioni di utenti in 24 Paesi ed è molto utilizzato anche dagli artigiani e dai piccoli produttori. Il prezzo di vendita è variabile, poiché viene assegnato in base al tipo di account che si sceglie di creare e al numero di inserzioni che si intende inserire al mese, oltre al tipo di bene che si intende commercializzare. 

Zalando: una finestra su moda e beauty

Nonostante sia più giovane rispetto agli altri due siti precedentemente citati, Zalando è riuscito a conquistare in poco tempo il cuore delle fashioniste. Fondato in Germania da David Schneider e Robert Gentz nel 2008, oggi è attivo in ben 23 Paesi. Negli anni ha migliorato notevolmente la propria offerta, a cominciare dallo spazio Zalando Privé dedicato agli iscritti in cui si propongono sconti esclusivi alla modalità Plus (destinata ai membri premium che si abbonano per 9,95€ all’anno) fino all’ampliamento delle categorie merceologiche, che ora includono anche il second hand e il make up.

Vendere su Zalando non è così semplice: è prevista la sottoscrizione di Zalando Partner un programma che, tuttavia, prevede una selezione rigida per contribuire a mantenere alta la reputation del sito e gli standard qualitativi che lo contraddistinguono. Pagando un’ulteriore tariffa dedicata, però, si potrà affidare la logistica all’azienda e anche alcuni servizi di marketing.

Allegro: i patiti del Made in italy

È la piattaforma di e-commerce leader della Polonia, in cui è stata creata nel 1999. Basta pensare che detiene l’82% delle vendite della nazione e 1 milione di prodotti commercializzati ogni giorno. Rientra, inoltre, anche tra le top 10 piattaforme di settore. La sua popolarità è dovuta alla presenza dei grandi marchi dell’abbigliamento sportivo da Nike a Adidas e offre la possibilità all’utente di pagare alla consegna.

Su Allegro si comunica in lingua madre (aiutandosi con il traduttore Google integrato) e si paga con la moneta polacca, lo zloty. Non è necessario avere un conto bancario locale, basta essere registrati su PayU. Per vendere bisogna creare un account gratuitamente e caricare le singole schede tecniche dei prodotti, rispondendo a tutti i campi del form offerto dal sito. Ogni nuova azienda che entra come account business, invece, può usufruire di un programma di benvenuto della durata di 180 giorni. Tra i vantaggi c’è la possibilità di beneficiare di una riduzione fino al 100% sulle commissioni di vendita (50% per le offerte in primo piano) e un pacchetto di opzioni in primo piano per le tue offerte.

Si pagano, quindi, solo le commissioni di vendita che vanno dal 5% al 15%. Spedizione e reso, invece, sono a carico del seller.. Si può vendere quasi di tutto ma il Made in Italy è in grado di alzare l’asticella. I polacchi sono dei veri estimatori dei nostri marchi ma anche dei nostri prodotti agroalimentari, tanto da attuare programmi ministeriali per favorire l’importazione del “vero gusto italiano”. I plus di Allegro contemplano il programma Smart! (molto simile al Prime di Amazon) per gli utenti, le Academy per “istruire” i venditori, le personalizzazioni avanzate per gli shop e il sistema di advertising, per creare delle campagne pubblicitarie che promuovono i propri prodotti.

Vendere sui marketplace, in conclusione, è un modo per agganciare clienti nuovi che non potresti raggiungere altrimenti. I vantaggi sulla logistica di alcuni di questi colossi sono notevoli, agevolando gran parte del flusso commerciale e attivando vari strumenti, come l’advertising, che migliorano la visibilità di un brand nell’ecosistema digitale. Esistono tante altre possibilità e puoi scegliere di andare su un pubblico generalista (Amazon) o puntare sull’ipertargeting (sfruttando place verticali che operano in un unico settore come Leroy Merlin o Booking, per fare qualche esempio). Insomma: servirti di queste piattaforme può diventare la vera e grande svolta per scalare il tuo business. Se sei interessato a vendere sui marketplace, contattaci e chiedi la consulenza dei nostri esperti.